Acqua
L‘Alluvione
Sino a quarant’anni non avevo mai avuto uno squirting ma un giorno incontrai Alberto, un attore scapigliato nordico, fantasioso ed erotomane. Vivendo in diverse città passavamo parecchio tempo a mandarci foto hot, credo di avergliene mandate più di mille. Ci vedevamo solitamente a Milano, in un b&b nei pressi dei Navigli. Nacque come una quasi normale storia di coppia ma sin dalla prima scopata il mio corpo, la mia sessualità subirono cambiamenti inaspettati. Gli bastò usare l’intera mano nella mia figa come un frullatore che iniziai a squirtare copiosamente tanto che nel giro di un’ora l’appartamento era inagibile, una palude, Venezia durante i nubifragi, il materasso da strizzare. Dopo di lui, squirtare divenne una cosa normale. Evidentemente aveva rotto l’impianto idraulico. Lui era “uno” ma dopo ogni nostro incontro sessuale mi sembrava di essermi fatta stuprare da un esercito e dico stuprare perché veramente ci andava giù pesante, una bestia, mi strappava i vestiti e mi ribaltava come se fossi un oggetto dicendomi le parole più turpi e prefigurando situazioni erotiche estreme. Non avevamo vincoli.
Chiare fresche porche acque
Un giorno, un’amica mi propose di andare in un privè, un luogo incantevole dotato di vasche con idromassaggio e sale per tutti i gusti, avevo sempre desiderato andarci. Mi eccitava guardare gli altri scopare, quella libertà illimitata e indecente, ma la prima tentazione era l’acqua; corsi a denudarmi negli spogliatoi e in un attimo mi ritrovai immersa nel tepore di quelle acque dolci e trasparenti. Pochi attimi dopo, io e la mia amica eravamo circondate da uomini eccitati e per provocarli ulteriormente iniziamo a toccarci i seni, le parti intime e a slinguazzarci.
I primi giochi con una lei
Non avevo mai giocato con una donna; non mi dispiaceva finché lo scopo era eccitare il maschio. I loro cazzi, infatti, erano sempre più eretti e iniziarono a toccarci, vidi la mia amica galleggiare mentre due uomini la masturbavano, altri due tizi invece avevano iniziato a succhiarmi le tette e insieme imbucavano le loro dita nelle mie intimità. Non si poteva fare sesso in acqua ma tante altre cose sì. Uscimmo dalla vasca, mio malgrado, e iniziammo a girare per le stanze, volevo provare tutto.
Luna Pork
Mi appropriai della dark rom; nel buio si alternavano corpi, fiati diversi, tutti i sensi sembravano essere ipersviluppati; nel buio ho sentito più uomini scoparmi la bocca, stringermi le tette, acchiapparmi per i capelli e incularmi a novanti gradi e poi… via ha succhiare cazzi nella Glory Hole fino a farli scoppiare. In ultimo entrai nella stanza delle coppie con uno dei tizi conosciuti in acqua. Nel lettone coppie su coppie consumavano sesso sfrenato, io mi accomodai sui divanetti laterali a fianco ad un sessantenne con una compagna assai più giovane di lui. Lei mi chiese se mi andava di baciarla e accondiscesi mentre lui iniziava sditalinarmi e io a squirtare in maniera irrefrenabile, avevo una voglia porca di lui nonostante i suoi anni e il suo fisico che non poteva certo definirsi bello. In breve, sul pavimento l’acqua era tanta da dover richiedere l’intervento di secchio e straccio; nel frattempo l’omaccione mi prese su di sé e m’infilò il suo grosso cazzo nel culo mentre la compagna mi infilava le mani nella figa. Davanti a me una ragazza a carponi si faceva scopare da chiunque. Il vecchio che m’inculava smise di sbattermi e mi chiese di leccare la ragazza, colui che se la ingroppava andò a infilarglielo in bocca e io presi a elargirle lunghe leccate che andavano dalla sua figa al buco del culo mentre con le mani le stuzzicavo i capezzoli provocandole urla di piacere e rendendole difficile concentrarsi sul pompino. La mia porcaggine non aveva fine ma la mia amica mi riportò alla realtà e mi chiese di andar via. Con un ultimo scivolone nelle mie stesse pozzanghere mi accingevo a lasciare quell’universo di piacere.
Soccorso idraulico
Mentre stavo per uscire dal locale decisi di chiamare Alberto, il mio amichetto, che viveva poco lontano.
«Ti va di raggiungermi all’Olimpia?»
«Che ci fai all’Olimpia?»
«Socializzo in senso biblico!» «Sto arrivando!» sentivo che era eccitatissimo. Giunse in un lampo e mi trovò al buffet; mi prese per mano e mi portò a cercare una stanza libera, raccomandandomi che dovevo fare tutto quello che diceva lui, nel frattempo gli uomini che mi avevano notata nel corso della serata e diversi altri ci vennero dietro. Una volta sul letto gli feci subito un pompino e mentre lui decideva chi sì e chi no mi ritrovai con tutti i buchi occupati. Qualcuno provava a chiedere la mia disponibilità ma io, candidamente, dicevo che dovevano rivolgersi a lui che rispondeva come gli girava. Ricevetti apprezzamenti di tutti i tipi da “schifosa vacca ninfomane” a “sei la regina delle troie” e tutto questo non faceva che accrescere il mio gradimento. Dopo l’ultima sborrata collettiva decise di mandare via tutti e andò in cerca della Glory Hole. Una volta trovata ci chiudemmo dentro e iniziò a sbattermi come sapeva lui; mentre ci bussavano la porta per pregarci di entrare e usavano i buchi per spiarci decise di far roteare la sua mano, con quella sua maniera inconfondibile nella mia figa, che iniziò a schizzare un gettito giungendo agli occhi dei vari guardoni che si godevano la scena che, non paghi di essere stati accecati dal mio squirting in breve si ritrovarono schizzati sui loro occhi anche dalla sua sborra. Mi stavo divertendo veramente tanto ma ero sfinita. Mi propose di tornare in acqua ma per quella sera di acqua ne avevo vista sin troppa.
La regina delle troie
Generosamente gli chiesi: «Non ti va di giocare con qualcun’altra?»
«Non ho notato nessuna di più troia di te, né qui né altrove in realtà!»
«Ma non scherziamo; chissà quante ne hai conosciute!»
«Non così brave che ricordi e, certamente non così compiaciute di esserlo, sporcacciona!»
La sua risposta mi piacque ma iniziavo a sentire una certa arsura. Forse era ora che bevessi un po’ d’acqua.