Generosità e galateo

I commensali

Immaginate una sera a cena in un privè naturista. Non conoscevo nessuno eccetto l’amico Renato, che mi aveva accompagnata. A tavola con noi c’era una donna di nome Silvia, molto esuberante e dai folti capelli rossi, in compagnia del marito Carlo, minuto e timido. Con loro c’era un altro uomo, Roberto, alto, non più giovane e dal viso spigoloso. Trovavo i miei commensali abbastanza insignificanti tanto che per tutto la cena gli avevo praticamente ignorati. Mangiavo con solo un asciugamano addosso che spesso cadeva giù scoprendomi il seno. Lei, invece, animava la serata; piacente e provocante, teneva viva la conversazione. Era chiaro il suo intento di giocare col mio amico e il tipo spigoloso.

L’invito inaspettato

Alla fine della cena, dopo esserci alzati, prima di avviarci nelle segrete stanze, Silvia si rivolse al marito e lo invitò baciarmi. In un primo momento rimasi spiazzata, non mi era mai capitato di baciare un uomo davanti a sua moglie e continuavo a trovare lui poco attraente. Eppure, nel preciso istante, in cui iniziò a infilarmi la lingua in bocca, il mio corpo andò in fiamme; mi piacevano le sue labbra, la sua lingua, il suo odore, il suo modo di guardarmi, di appropriarsi di me. Il mio asciugamano scivolò a terra e i miei seni si strusciavano compiacenti su di lui. Continuavo a baciarlo e, ogni tanto, osservavo stupita lo sguardo sereno della moglie.

La bocca

I nostri baci erano sempre più caldi e profondi e, in breve ci appartammo in una stanza. Carlo mi faceva godere in tutti i modi, penetrandomi ovunque e continuando a riempirmi di languidi baci e setose carezze. Dalla stanza a fianco sentivo sua moglie gemere follemente coi due tori che si era scelta, noi invece sussurravamo, respiravamo uno nella bocca dell’altro. Ad un tratto ci accorgemmo di un giovane ragazzo che ci osservava.

Intrusioni

Sebbene fossi appagata da morire, per aumentare l’eccitazione del mio compagno di letto, lasciai che lo sconosciuto si unisse a noi. Il giovane si adattava a tutto e tutto gli fu consentito tranne che di baciarmi. Solo il marito dell’altra poteva farlo mentre il ragazzo mi sbatteva in ogni buco e quando presi a spompinarlo, Carlo mi fistava la figa facendomi squirtare in modo che gli schizzi mi ricadessero addosso. Due donne, che da una grata ci guardavano, furono colpite in pieno viso dal gettito dai miei spruzzi. Si allontanarono in fretta. Il ragazzo, arrivato al dunque, mi riempì i seni col suo latte e andò via complimentandosi.

Io e Lui

Carlo riprese a cavalcarmi, il piacere era continuo, i baci infiniti. La moglie continuava a darci dentro e ad urlare e noi a sussurrare fino a sfinirci di godimenti.  Non ero mai sazia della sua bocca e raggiunsi più volte l’apice del piacere. Lasciammo la stanza per accomodarci su un divanetto dove continuammo le nostre effusioni. Il trio della porta accanto ci raggiunse. Roberto, l’uomo spigoloso, si sedette accanto a me e vicino a lui si accomodò Silvia, visibilmente appagata.

Agi e disagi

Io continuavo ad essere a disagio come se temessi che potesse accorgersi che suo marito mi piaceva sul serio, ma lui continuava a toccarmi davanti a lei come se niente fosse. Per limitare il disagio iniziai a stuzzicare l’uomo spigoloso con gesti solo apparentemente involontari, la mia mano sfiorava la sua cappella e tutte le zone erogene del suo corpo; subito il suo cazzo si drizzò. Mentre baciavo l’uno con le mani facevo godere l’altro. A quel punto si avvicinò anche Renato per infilarmi l’asta in bocca fino a sfiorarmi la gola. Carlo e Roberto, complici, decisero di possedermi in un’acrobatica doppia penetrazione laterale.  Dopo averli fatti esplodere tutti e tre, il tutto si concluse con un bacio saffico tra me e la generosa Silvia.

Il prestito

Educatamente la ringraziai per il “bel regalo”. Lei mi sorrise e rispose che quello che rendeva felice il marito rendeva felice lei. E allora sì, sia pur riluttante ci provai. Successivamente mi misi in contatto con Silvia e ogni tanto, tutt’ora le chiedo, nel pieno rispetto del galateo e con quella complicità tipicamente femminile: «Cara, mi presti tuo marito?».

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